MUTUO, CONVIENE IL TASSO FISSO O VARIABILE?
- ARI MARIQ
- 19 gen 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Indice dei contenuti
Tassi di interesse: quando scenderanno?
Che mutuo conviene fare oggi fisso o variabile?
Tasso fisso o variabile: cosa fare?
Di quanto scenderanno le rate dei mutui a tasso variabile?

Anche nel 2023 c’è stato un rialzo dei tassi dei mutui, tuttavia, dopo il il picco raggiunto a novembre (con un tasso del 4,92%), a dicembre 2023 si è registrata un’inversione di tendenza, come segnalato nell’ultimo rapporto di abi(associazione bancaria italiana).
L’effetto degli aumenti dei tassi decisi dalla banca centrale europea (bce) ha generato un incremento medio delle rate, ma ha anche arrestato la spirale dell’inflazione. Di conseguenza, la crisi ha aumentato la percezione del rischio nei risparmiatori che decidono di sottoscrivere un mutuo. Ma allora, meglio un tasso fisso o uno variabile?
La risposta a questo interrogativo che in tanti si pongono dipende dal periodo e da altre variabili da mettere in conto. Vediamo quali e come conviene agire.
Tassi di interesse: quando scenderanno?
Per il 2024 le attenzioni sono tutte puntate verso il grattacielo dell’eurotower di francoforte, dove ha sede la bce. Dai piani alti sarà deciso il primo e atteso taglio dei tassi di interesse, dopo il freno tirato a fine 2023.
La politica monetaria europea agisce con cautela, perché l’economia è interconnessa a tutti I livelli: dai mercati finanziari e dagli eventi internazionali, fino all’economia reale del carrello della spesa. Intanto, l’inflazione registra dei primi timidi segnali di discesa.
Nel frattempo I tassi variabili su mutui e prestiti risentono di un primo calo a gennaio 2024 grazie alle ultime variazioni dell’euribor.
Che mutuo conviene fare oggi fisso o variabile?
Se dovessimo sottoscrivere un mutuo oggi, converrebbe di più il tasso fisso o il tasso variabile? Anche in questo caso, la risposta dipenderà dalle decisioni che saranno prese nel medio-breve tempo.

Se la bce procederà con il taglio del costo del denaro (quindi dei tassi di interesse), a quel punto il tasso variabile tornerà a essere più conveniente e meno rischioso di oggi. Il primo taglio dopo mesi di aumenti è previsto per la primavera o l’estate del 2024.
Tasso fisso o variabile: cosa fare?
Il mutuo a tasso fisso in questo periodo storico appare come una certezza. Di fatto è la garanzia che la rata dell’intero piano di ammortamento non cambierà.
Invece, il mutuo a tasso variabile deve fare I conti con le fluttuazioni e le incertezze geopolitiche, finanziarie, economiche. Dunque, bisogna mettere in conto periodi di tassi in forte aumento, e fasi in cui risulterà più conveniente del fisso, con conseguente calo delle rate da rimborsare.
Per chi ha già acceso un mutuo o firmato un prestito a tasso fisso, resta aperta la possibilità di una surroga, utile quando si presentano scenari più favorevoli.
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Chi, invece, sta per sottoscrivere un mutuo per la casa, dovrà comunque considerare più variabili, prima di decidere a quale tasso accedere al prestito. Bisognerebbe almeno valutare e decidere in base ai seguenti parametri:
Durata del mutuo;
Eventuale accesso ai vantaggi del mutuo green (valgono solo in caso di acquisto prima e seconda casa);
Proprio stile di vita;
Propensione al rischio;
Prospettive di reddito (dunque, situazione lavorativa e obiettivi);
Eventuali altri prestiti da chiedere;
Clausole contrattuali e piano di ammortamento;
Entità economica del prestito;
Eventuali sostegni o soluzioni in caso di difficoltà a restituire una o più rate (metti link).
Di quanto scenderanno le rate dei mutui a tasso variabile?
Dalla bce si attende il primo taglio dei tassi di interesse del 2024. Il calo della rata di un mutuo a tasso variabile dipende dalla portata dei tagli. Sia I tagli, che gli aumenti, si calcolano in “punti base”.
Un punto base equivale a 0,01%. Di solito, ciascun taglio o aumento della bce non va oltre I 25, massimo 50 punti base, che equivalgono rispettivamente a 0,25% e 0,50%.
Ipotizziamo di aver contratto un mutuo di 200mila euro a 30 anni, con tasso variabile. Dopo gli aumenti del 2023 la nostra rata si è stabilizzata a 760 euro. La bce decide di tagliare I tassi di interesse di 50 punti base, quindi di ridurre il costo del denaro. Per questa tipologia di mutuo, dai comparatori e simulatori online, un taglio di 50 punti base (0,50%) equivale mediamente a 60 euro in meno di rata del mutuo. Quindi la nostra rata scenderà a 700 euro.
Il calo è proporzionale, cosicché un taglio di 100 punti base (1%) farà calare a rata di 120 euro al mese, un taglio di 150 punti base (1,5%) ci farà risparmiare ulteriori 180 euro al mese.
Questo calcolo è indicativo, perché I mutui variano a seconda della banca e del contratto offerto e sottoscritto. Pertanto, nella scelta tra tasso variabile o tasso fisso, è importante valutare con attenzione tutte le esigenze e le offerte, consultare consulenti esperti e persone fidate, utilizzare I comparatori online.
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